28 Novembre 2011 17:38 Nome: ciupa
	      ripeto la domanda, che senz'altro vi è sfuggita:
	      ma invece delle giornate per ridurre i rifiuti, delle belle giornate per  ridurre il cemento, in particolare quello del Green Village che scade oggi?
	    
	      29 Novembre  2011 09:56 Nome: uno del gas
	      posso essere d'accordo con te sul green village, non capisco cosa c'entri il  GAS, è fuori luogo che tu ponga la domanda qui
	    29 Novembre  2011 10:41 Nome: ciupa
	      no sai, visto che organizzano varie giornatelle e poi le magnificano, già che  c'erano, una bella sensibilizzazione senza se e senza ma, vicino agli  imballaggi primari...
	    29 Novembre  2011 10:47 Nome: ciupa
	      ma allora siete ecologici solo per l'acqua e i rifiuti?
	      il cemento e l'asfalto e le fogne non vi interessano?
	    29 Novembre  2011 10:48 Nome: uno del gas
	      chi ha organizzato è l'assessore Riggi sostenuto dai sostenibili, il gas si è  inserito perchè ha ritenuto la settimana europea, SERR, utile e condivisa
	      la politica sul territorio, con le relative scelte della giunta, col gas non  c'entra
	    29 Novembre  2011 12:31 Nome: Enel
	      siii, non c'entra nemmeno con la luce
	    30 Novembre  2011 09:38 Nome: no gasmalnate
	      a uno del gas. La cultura dei gas, se tu vedessi aldilà del tuo naso, ti  permetterebbe di andare oltre gli acquisti che fai e alle manifestazioni che  partecipi. Siamo figli di madre terra e come tali forse dovremmo chiederci come  siamo trattati e come è consumato il territorio. So che i gas fanno iniziative  provinciali e nazionali a tale proposito. Se ti informano si potrebbe  partecipare. 
	    30 Novembre  2011 11:11 Nome: uno del gas
	      si, si potrebbe partecipare, siamo d'accordo
	      qui sopra si accennava ad un coinvolgimento del gas sull'AT3 e a risposte che  il gas dovrebbe dare, 
	      quindi, per fare chiarezza,la precisazione era dovuta
	      sul territorio malnatese i gas sono due : GasMalnate e Melogranogas
	      sarebbe auspicabile una collaborazione su questi temi, esistiamo da poco tempo  e ci auguriamo di crescere su vari fronti,
	      per ora : acquisti e manifestazioni !
	    30 Novembre  2011 12:07 Nome: aspem
	      a uno del gas: che coinvolgimento? che risposte?
	      Si diceva semplicemente che le manifestazioni mostrano un'ottica molto ma molto  miope (rifiuti si, cemento no).
	      Come per l'ex assessore del cemento verde, non si tratterà di cemento amico e  sostenibile?
  
        
	    28 Novembre  2011 11:14 Nome: GASMALNATE
	      La piazza ha risposto. La giornata per la riduzione dei rifiuti, all'interno  della SERR, ha avuto a Malnate il suo riscontro.
	      L'assessore Riggi ha guidato la realizzazione dell'evento. Numerose  associazioni hanno allestito stand per sensibilizzare le persone a scelte  ecologicamente sostenibili, per ridurre la quantità di scarti e rifiuti  inquinanti che soffocano l'ambiente.
	      Lo stand del GASMALNATE denunciava l'uso inutile degli imballaggi che restano  per lungo tempo nell'ambiente e lo avvelenano, imballaggi che nei supermercati  la fanno da padroni. 
	      Molte le iniziative dedicate ai bambini che dovranno prendersi cura  dell'ambiente tra pochi anni, e speriamo che la conoscenza e sensibilità  crescano con loro.
	    
	      28 Novembre  2011 11:31 Nome: cip
	      Bravi bravi.
          
          Però bando alle cazzate: gli imballaggi restano per lungo tempo nell'ambiente e  lo avvelenano solo se si adottano comportamenti scorretti e illegali;  altrimenti, come voi stessi sostenete si riciclano/recuperano/riusano. Cosa  significa: imballaggi che nei supermercati la fanno da padroni? Perchè, fuori  dai supermercati no? Ma non vi siete mai chiesti a cosa serve l'imballaggio,  soprattutto per gli alimenti?
	    28 Novembre  2011 11:38 Nome: ciop
	      e se compri merce sfusa ed eviti gli imballaggi ?
	    28 Novembre  2011 11:43 Nome: ciap
	      dipende, appunto, dalla merce.
	      e, in genere, i prodotti alimentari hanno bisogno di un imballaggio per ragioni  facilmente intuibili.
	    28 Novembre  2011 11:45 Nome: nocciolina
	      cip, se si può evitare, almeno in parte, l'uso di plastica, polistirolo,  ecc....perchè ti ostini a difenderli ?
	    28 Novembre  2011 11:48 Nome: quercia
	      ci sono percorsi d'acquisto che possono ridurre in modo significativo l'uso  degli imballaggi e della plastica, filiera corta, acquisto diretto dal  produttore, acquisti collettivi.
	    28 Novembre  2011 11:49 Nome: ciupa
	      ma invece delle giornate per ridurre i rifiuti, delle belle giornate per  ridurre il cemento, in particolare quello del Green Village che scade oggi?
	    28 Novembre  2011 11:53 Nome: cip
	      @ nocciolina,
	      non difendo proprio niente, dovresti essere tu a non difendere affermazioni del  tipo "l'uso inutile degli imballaggi che restano per lungo tempo  nell'ambiente e lo avvelenano" semplicemente perchè sono false. Se non ti  è chiaro è anche inutile discuterne.
	    28 Novembre  2011 11:54 Nome: ambient
	      cosa ne dici delle quattro mele nel vassoio di polistirolo fasciate dalla  plastica che stanno ben allineate negli espositori dei supermercati ? certo che  l'imballaggio è studiato per una facile manovra di spostamento, accatastamento,  protezione del prodotto e allungamento della durata, ma che ce frega di tutto  ciò, se ne prendiamo un kg sfuso, anche al supermercato, lasciandogli lì sugli  scaffali tutte quelle imballate, non facciamo opera utile all'ambiente e alle  strategie di vendita negative ?
	    28 Novembre 2011 12:20 Nome: cip
	      e chi dice di no? e non lo puoi fare lo stesso evitando di dire cazzate alla  gente? Sul reportage c'è una foto in cui si mostrano quasi esclusivamente  imballaggi primari comprese bottiglie di latte e vasetti da yogurt. A me il  fatto che il fine giustifica i mezzi, questo trattarci tutti da minorati da un  pò fastidio (soprattutto da gente che di ecologia dovrebbe capirne)
	    28 Novembre  2011 14:15 Nome: ambient
	      con una bella bottiglia di vetro il latte te lo vai a prendere al distributore  e lo yogurt te lo puoi fare con una bella yogurtiera fresco e a disposizione a  casa tua
	      c'erano tutti i tipi di imballaggi, la foto è parziale......
	    28 Novembre  2011 14:26 Nome: info
	      Possiamo dividere gli imballaggi in tre categorie:
  
	      PRIMARI, che servono direttamente a contenere i prodotti
	      SECONDARI, che servono a presentare adeguatamente il prodotto
	      TERZIARI, che servono per il trasporto.
	    28 Novembre  2011 17:32 Nome: verdedimuffa
	      a ambient:
	      certo, puoi anche non berlo che fai prima, e nello yogurt a casa tua ci puoi  mettere anche un pò di coli, così, tanto per movimentarti la vita...
	    28 Novembre  2011 17:47 Nome: valà
	      @ ambient:
	      mi raccomando, la prossima volta che devi prendere un antibiotico, fattelo  versare direttamente in gola dal farmacista. Anzi, ripensandoci sarebbe meglio  non prenderlo: sai, roba chimica, prodotta senza riguardo per l'ambiente e  senza un minimo di attenzione per il risparmio energetico e poi strati interi  di imballaggi: per qualche microgrammo di prodotto ti becchi centimetri cubi di  riempitivi, plastica carta cartoncino e cartone a perdere....
	    29 Novembre  2011 10:15 Nome: buonsenso
	      l'eliminazione degli imballaggi è possibile a patto di comprare sfuso, alla  spina, un po' per volta e senza esagerare e soprattutto senza sprecare,  sprecare plastica, lacci, scatole. Alcuni alimenti e prodotti si possono  acquistare alla spina, usando contenitori riciclabili che di volta in volta si  portano a casa, si svuotano, si riempiono di nuovo. Mancano le confezioni  imbellettate dalla pubblicità ma per il resto è conveniente, comodo e  ecologico.
  
        
	    25 Novembre  2011 18:10 Nome: GASMALNATE
	      Sul sito del Comune è apparso un semplice specchietto che ci fornisce dati  importanti sull'utilizzo dell'acqua alla spina, la casa dell'acqua.
	      Dal giorno della sua installazione i numeri ci dicono che :
  
	      sono stati evitati 5 viaggi di CAMION per trasporto bottiglie plastica
	      quintali 15,40 di plastica in meno, meno INQUINAMENTO e meno COSTI
	      quintali 30,81 di PETROLIO in meno per produrre bottiglie di plastica
	      quintali 33,43 in meno di ANIDRIDE CARBONICA emessa nell'atmosfera per  produzione bottiglie
  
	      i PRELIEVI D'ACQUA MENSILI sono :
	      agosto-settembre litri 16,650
	      settembre-ottobre 17.760
	      ottobre-novembre 18.270 IN CRESCENDO !
  
	      diffondiamo sempre più la conoscenza di questa opportunità sul territorio.
	    26 Novembre  2011 09:12 Nome: -
	      Cioè in totale circa 53000 litri (53 metri cubi).
	      Mi interesserebbe sapere quali parametri sono utilizzati e chi li fornisce  perchè:
	      - circa 7000 bottiglie da 1,5 per camion mi sembrano poche
	      - 63 grammi di anidride carbonica emessa per litro di acqua consumata mi  sembrano troppi
  
        
	    08 Novembre  2011 11:32 Nome: GASMALNATE
	      La giornata della SERR, settimana europea riduzione rifiuti, sarà il 27  novembre, in piazza delle Tessitrici, con il coinvolgimento di numerose  iniziative e gruppi e associazioni che dimostreranno modi e soluzioni per  evitare l'esagerata produzione di rifiuti del mondo moderno.
	      Adulti e bambini saranno coinvolti, dimostrazioni utili e momenti di  spettacolo.
	      GASMALNATE sarà presente per affrontare l'aspetto " Imballaggi inutili ed  inquinanti ".
	      A domenica 27
	    07 Novembre  2011 13:07 Nome: sg
	      @ FRANCESCO DEL MELOGRANOGAS
	      Non si sa niente dei pannolini e dei mercatini?
	      L'Altissimo Astutissimo Nipote non ha provveduto?
	      E dal Tempio di via Volta quali notizie
	    02 Novembre  2011 17:05 Nome: gs
	      Ci permette una domandina lo zio francesco del melogranogas?
	      il nipotino suo, giovane e astuto, ha fatto qualcosa per i pannolini biologici?
	      e per i mercatini dei produttori locali si sa qualcosa?
	      scusasse ancora, e l'emerito ex don olinto con padre isidoro, pure loro del  melogranogas,sostengono?
	      con calma, ci rispondesse, zio francesco, neh! 
	      02 Novembre  2011 17:25 Nome: donMatteo
	      Ma lo zio Francesco è lo stesso Francesco del forum sull'Antico Egitto?
	    02 Novembre  2011 18:08 Nome: donPino
	      Sì, è lo zio dell'Altissimo Astuto Faraone Comunale!
	    02 Novembre  2011 18:14 Nome: Ramsete
	      donMatteo, la curiosità è femmina!
	    02 Novembre  2011 18:45 Nome: perpetua
	      error, l'ex don e il padre non fanno parte del melogranogas......
	      io sosterrei, perchè no, vediamo se i parenti si mettono d'accordo !
  
        
	    02 Novembre  2011 11:25 Nome: vanni
	      Che cos’è un’azione comune all’interno della SERR? SETTIMANA EUROPEA RIDUZIONE  RIFIUTI.
	      Le azioni comuni che vengono sviluppate durante la SERR in diversi luoghi in  Europa utilizzano la stessa metodologia e condividono il medesimo obiettivo di  porre l’accento sul loro reale impatto sulla riduzione dei rifiuti. La  segreteria europea della SERR fornisce agli organizzatori e ai promotori dei  progetti la documentazione specifica, la metodologia e la comunicazione per la  loro corretta riuscita.
  
	      Ci sono 5 differenti categorie di azioni comuni, focalizzate su 4 temi  simbolici:
	      1 Riduzione dei rifiuti cartacei
	      (Giornata senza carta, stop alla pubblicità nelle buche delle lettere)
	      2 Riduzione dei rifiuti da cibo
	      (Meno rifiuti nelle mense)
	      3 Ripara/Riutilizza
	      (Monitoraggio dei rifiuti, laboratori di riparazione)
	      4 Riduzione dei rifiuti dovuti all’eccesso di imballaggi
	      (Incontri a rifiuti zero)
  
	      Il 4° punto è quello che i GAS sentono più vicino e praticano con più costanza.  L'acquisto a km 0 e diretto dal produttore, cioè la filiera corta, permette di  abbattere quasi totalmente gli inutili imballaggi di plastica, polistirolo,  ecc....
  
	      L'Amministrazione Comunale sta organizzando una giornata per la SETTIMANA  EUROPEA RIDUZIONE DEI RIFIUTI. Apprezzo e spero in una partecipazione  collettiva allargata del territorio
	    24 Ottobre  2011 11:20 Nome: iscritto GASMALNATE
	      BUONI MOTIVI PER EVITARE IMBALLAGGI, PLASTICA,CONTENITORI VARI......
	      L’EFSA valuta anche la sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti?
  
	      Per materiali a contatto con gli alimenti si intendono tutti i materiali e gli  articoli destinati a entrare in contatto con i prodotti alimentari, come  imballaggi e contenitori, attrezzi da cucina, posate e stoviglie. È necessario  valutare la sicurezza di tali materiali poiché le molecole in essi presenti  possono migrare nei cibi. 
  
	      Un ben noto esempio è rappresentato dal bisfenolo A (BPA). Il BPA è una  sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze  chimiche per la produzione di materie plastiche e resine con cui vengono  fabbricati i recipienti per uso alimentare, come le bottiglie per bibite con il  sistema del vuoto a rendere, le stoviglie di plastica (piatti e tazze) e i  contenitori per la conservazione degli alimenti.
  
	      L’EFSA ha aggiornato il proprio parere sul BPA nel settembre 2010. A seguito di  una dettagliata ed esaustiva disamina della letteratura scientifica recente e  degli studi sulla tossicità del BPA a basse dosi , il gruppo di esperti  scientifici dell’EFSA sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi,  gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici (gruppo CEF) non è riuscito a  individuare nuove prove che potessero portare a una revisione dell’attuale dose  giornaliera tollerabile (DGT) per il BPA, pari a 0,05 mg per kg di peso corporeo,  stabilita dall’EFSA col parere del 2006 e riconfermata col parere del 2008. Il  gruppo CEF ha inoltre dichiarato che i dati attualmente disponibili non  forniscono prove convincenti a sostegno della tossicità neurocomportamentale  del BPA.
  
	      Un solo membro del gruppo ha espresso un parere di minoranza, affermando che  studi recenti segnalano incertezze riguardo agli effetti avversi per la salute  già a livelli inferiori a quelli utilizzati per determinare la DGT attuale. Pur  concordando con l’opinione generale degli altri membri del gruppo in merito al  fatto che tali studi non possano essere utilizzati per stabilire una DGT  inferiore, il suddetto esperto ha raccomandato che la DGT attuale venga  considerata come una DGT temporanea.
  
	      Alla luce della mancanza di prove scientifiche certe e per ridurre  ulteriormente l’esposizione dei neonati al BPA, la Commissione europea ha  ritenuto che fosse tanto necessario quanto opportuno vietare la produzione di  biberon in plastica contenenti BPA sul territorio dell’UE, a decorrere dal  1°marzo 2011. 
  
	      SE POSSO EVITARE ANCHE LA DOSE GIORNALIERA TOLLERABILE ( DGT ) CHE è  TOLLERABILE MA NON E' BUONA PER NESSUNO, E POICHE' QUALCUNO HA DEI DUBBI,  preferisco, nei limiti del possibile e tempo permettendo, comprare sul  territorio, senza inutili imballaggi, per altro altamente inquinanti, senza  contenitori a gettare, scegliendo e valutando i prodotti personalmente dal  diretto produttore o facendo acquisti collettivi ( come succede nei GAS ) che  riducono moltissimo l'uso di contenitori e imballaggi.
	    [Messaggio  del moderatore: michieletto-enzo]
	      20 Ottobre 2011 15:13 Nome: malnate org
	      Se qualcuno desidera inviare informazioni dettagliate sui produttori, preghiamo  trasmetterle direttamente al sito: http://sites.google.com/site/gasmalnate/  (troverete tutti i contatti)
	      Diversamente, in malnate.org, risulterebbero indicazioni promozionali e non  potrebbero essere esposte
	      Buona continuazione.
  
        
	    20 Ottobre  2011 14:48 Nome: Paolo
	      Cercare di rifornirsi sul territorio permette di consumare verdure e frutta di  stagione , permettendo così un giusto ricambio naturale degli alimenti.  Evitando di acquistare i frutti forzati in serre e disponibili tutto l'anno e  provenienti da lontano, si abbassa il dispendio energetico per la coltivazione  e l'inquinamento del trasporto. Concentrando gli acquisti , per esempio sugli  agrumi del sud Italia, e su ciò che fa parte delle nostre coltivazioni al nord,  assecondando il ritmo delle stagioni, anche l'alimentazione ne risulta più  equilibrata.
	      Ed anche per la frutta che scegliamo dalle regioni italiane manteniamo il  rapporto produttore-consumatore eliminando i passaggi intermedi che fanno  alzare il prezzo e gli inutili imballaggi che inquinano l'ambiente.
	    20 Ottobre  2011 15:39 Nome: quaquaraqua
	      Perchè, se compri le arance dal produttore non le mettono in cassetta?
	      E l'olio te lo versano in saccoccia?
	    21 Ottobre  2011 11:01 Nome: Paolo
	      cassette di legno spesso rese e riciclate
	      Olio all'ingrosso in contenitori da più litri che travasi a casa tua in  bottiglie di vetro che ricicli ogni volta
	      la plastica è bandita, salvo rarissime eccezioni che si cerca di eliminare
  
        
	    19 Ottobre  2011 15:13 Nome: caprotti
	      Sig.Carlo, abbiamo cercato,invano, le capre a Velmaio, e malnate.org. non ci  pubblica la richiesta che le abbiamo fatto dell'indirizzo dell'allevamento.
	      Ci dispicae,sa, siamo amanti di caprini e capretti, e lei ci può capire,  buongustaio!
	    
	      20 Ottobre  2011 14:59 Nome: Carlo
	      Vi segnalo anche una fattoria a Binago, così, se siete amanti anche dei bovini,  potete dedicarvi alla ricerca, da cui ho provato a rifornirmi per la carne e i  formaggi .
	      Gli animali vengono portati in alpeggio in montagna per tutta l'estate, vivono  all'aria aperta, in spazi ampi e si cibano di erba fresca e mangimi naturali e  selezionati dagli stessi allevatori.
	      Le mucche figliano in fattoria e quindi la macellazione avviene solo di animali  nati ed allevati dagli stessi allevatori e non importati da chissà dove. Una  filiera cortissima, un controllo costante della crescita e una garanzia di  salute e qualità.
	    20 Ottobre  2011 15:37 Nome: quo
	      Scusa, ma la garanzia chi la scrive?
	      Mi fai vedere la composizione dei "mangimi naturali e selezionati"?
	    20 Ottobre  2011 19:42 Nome: Carlo
	      sementi selezionate, di provenienza certificata, con tracciabilità dalla semina  al raccolto, foraggio ed erba medica, essicamento per evitare fermentazioni  nocive, e poi......il rapporto umano e di fiducia non sta scritto da nessuna  parte ma nel lungo periodo di frequentazione reciproca ha motivo di esistere e  di garantire il consumatore, in un ambiente e in una situazione dove l'onestà e  il rispetto sono la prima categoria di giudizio
	      in piena libertà di scelta che non esclude l'abbandono dell'allevatore se  qualcosa cambia o non convince
	      certo non sono sul posto 24 ore su 24 e chiunque , se volesse, potrebbe farmela  sotto il naso ma cosa non si vede nella grande distribuzione e cosa non succede  a nostra insaputa ! qui ci si guarda negli occhi e ci si stringe la mano !
	      puoi avere ragione, come no, se vuoi dimostrare che siamo degli sprovveduti o  illusi hai buoni argomenti ma io, dal mio punto di vista, non cambierei nulla  di ciò che ho scelto di fare :
	      limitare i trasporti, consumare prodotti del territorio, rispettare l'ambiente  e la stagionalità dei prodotti, evitare l'inquinamento da eccesso di imballaggi  di plastica,
	      sostenere piccole aziende in difficoltà, accorciare la filiera, seguire i  processi di lavorazione e di allevamento, abbassare i prezzi dando al  produttore il suo guadagno senza intermediari tra me e lui,
	      per un consumo sostenibile, per un ambiente sostenibile,
	      e vado al supermercato quando non trovo altrove ciò che cerco e mi porto le  borse da casa e leggo la provenienza dei prodotti evitando quegli esotici,e  leggo le etichette bandendo gli additivi che non mi convincono e i coloranti e  gli idrogenati ecc.......
	      Il mondo è bello perchè è vario.
	    21 Ottobre  2011 07:58 Nome: ...
	      bravo;
	      allora fai anche il favore di non parlare di cose (e qui sopra ce ne sono  tante) che non conosci;
	      e, se proprio ci tieni, trova motivazioni più semplici per i tuoi acquisti,  certamente non quella della garanzia di qualità superiore
	    21 Ottobre  2011 17:38 Nome: Carlo
	      provare per credere, una prova non costa nulla, inserirsi in un percorso di  filiera corta, di rapporto diretto col produttore,di acquisto sul luogo di  produzione, quando si può, risparmiare soldi, quasi sempre, e poi giudicare, perchè  no ?
	    27 Novembre  2011 11:32 Nome: mapiantala
	      20 Ottobre 2011 19:42 Nome: Carlo
	      sementi selezionate, di provenienza certificata: GUARDA CHE COSì DISPONE LA  LEGGE, NON è MICA UN "PLUS" O UNA GENTILE CONCESSIONE DEI BRAVI  CONTADINI
	      con tracciabilità dalla semina al raccolto: MA COSA DICI? SEMMAI DEVI TRACCIARE  DOPO IL RACCOLTO, DALLA SEMINA AL RACCOLTO SAI BENISSIMO DOV'è E COS'è
	      il resto del post è una sommatoria di banalità e/o cazzate
  
	      brutta cosa l'ignoranza...
	    28 Novembre  2011 10:57 Nome: Carlo
	      Vuoi conoscere il GAS ? ci troviamo lunedì 5 dicembre in Piazza Fratelli  Rosselli 12, ore 21, per la nostra riunione mensile.
	      Nei prossimi giorni arrivano arance e limoni dalla Sicilia, direttamente dal  produttore, parmigiano reggiano da Reggio Emilia, di varie stagionature  direttamente dal produttore e i prezzi sono vantaggiosi, verdure tutte le  settimane da contadino di Albiolo che coltiva con metodo biologico e ci  consegna a casa i prodotti. Ci piace la nostra ignoranza !
	    28 Novembre  2011 11:23 Nome: fagiolaro
	      Non dubitavamo. Chissà le feste del contadino. 
	      In Sicilia si staranno ancora ribaltando.
	      Che ne pensate del riscaldamento globale?
	    28 Novembre  2011 11:35 Nome: Carlo
	      Ti aspettiamo, magari riesci a smaliziarci sulle nostre infantili illusioni e  sul nostro incedere limitato, a presto !
	    28 Novembre  2011 12:11 Nome: laro
	      mi dispiace, non mi basterebbero le forze e due vite, e poi pecchè?
	      Non dicono forse le Scritture "Beati i poveri in spirito, perché di essi è  il regno dei cieli"?
  
        
	    18 Ottobre  2011 21:50 Nome: Lucio
	      RISCHIO CUMULATIVO DA PESTICIDI ( e se potessimo farne a meno ? )
	      L’attività dell’EFSA sulla valutazione del rischio cumulativo mira a sviluppare  metodologie per valutare gli effetti cumulativi derivanti dall’esposizione dei  consumatori ai pesticidi. Vengono esaminati quei gruppi di pesticidi dotati di  struttura chimica ed effetti tossici simili per verificare se il loro impatto  sulla salute umana debba essere valutato collettivamente piuttosto che  singolarmente. 
  
	      Nel quadro del più ampio lavoro dell’EFSA sulla valutazione del rischio  cumulativo, nel 2006 si è tenuto un convegno dal titolo “Colloquio scientifico  sulla valutazione del rischio cumulativo” che ha contribuito a orientare verso  ulteriori sviluppi nel settore. Nel 2008 il gruppo di esperti scientifici PPR  ha emanato un parere su tutti i tipi di tossicità combinata dei pesticidi,  compresa l’interazione tra sostanze chimiche diverse, in cui si concludeva che  soltanto gli effetti cumulativi derivanti dall’esposizione concomitante a  sostanze che hanno comuni modalità di azione davano adito a timori e  richiedevano pertanto ulteriori approfondimenti.
  
	      A settembre del 2009, facendo seguito a tali raccomandazioni, il gruppo di  esperti ha selezionato alcuni pesticidi del gruppo dei fungicidi triazolici per  testare le metodologie proposte, e ha convenuto sulla necessità di raggiungere  un consenso a livello internazionale in merito ai gruppi di pesticidi che  potevano essere esaminati congiuntamente mediante un approccio alla valutazione  del rischio cumulativo. Il gruppo ha anche concluso che l’applicazione di una  nuova metodologia di valutazione del rischio cumulativo richiedeva lavoro  supplementare e che si rendevano necessarie anche ulteriori linee direttrici  sulle metodologie appropriate alla valutazione dell’ esposizione.
	    19 Ottobre  2011 08:40 Nome: ...
	      RISCHIO DA FARMACI 
	      L’uso dei farmaci sta sempre più aumentando perché la popolazione invecchia,
	      la durata dei ricoveri tende a ridursi, sono disponibili sempre più farmaci  innovativi,
	      si ricorre a un impiego estensivo dei farmaci da banco e aumenta l’uso di
	      farmaci per prevenire le malattie.
	      Quali sono le soluzioni? Usare possibilmente pochi farmaci, dei quali si  conoscano
	      i vantaggi in termini di efficacia e i problemi di sicurezza; usare i farmaci
	      nuovi solo se realmente innovativi ed efficaci, osservando tutti i loro effetti  nel
	      tempo. 
  
        
	    17 Ottobre  2011 18:23 Nome: Carlo
	      Con la benedizione del Papa io vado a comprare latte uova formaggi verdure  carni da produttori del mio territorio, accorcio la filiera, ottengo prezzi  migliori che nel negozio,controllo l'operato del produttore ed instauro un  rapporto di fiducia con lo stesso. Se vengono meno le caratteristiche di  rispetto dell'ambiente e degli animali lo abbandono e ne cerco un altro.
	      Credo di contribuire, in piccolissima parte, a un consumo migliore e a un  contributo solidale a piccoli allevatori e contadini che di certo non navigano  nell'oro.
	    
	      18 Ottobre  2011 09:18 Nome: claro
	      Raccontalo a quelli che muoiono di fame, che fra qualche tempo saranno anche  qui
	      Mi piacerebbe anche capire come puoi controllare l'operato del produttore
	    18 Ottobre  2011 09:56 Nome: Carlo
	      Le visite ai produttori di fiducia sono libere e spontanee e mi permettono di  osservare i metodi di coltivazione e di allevamento, il rispetto delle  procedure e l'uso di sostanze non nocive alla salute.
	      Il rapporto che si instaura tra consumatore e produttore è aperto e leale,  pronto ad essere interrotto se qualcosa nella condotta di quest'ultimo non mi  convince.
	      I GAS adottano la stessa modalità di rapporto.
	    18 Ottobre  2011 11:14 Nome: claro
	      beh se sei in grado di giudicare i metodi di coltivazione e allevamento o sei  un tecnico o ti fidi di quello che ti dicono. Allora non parlare di rispetto  delle procedure e nemmeno do uso di sostanze non nocive alla salute (se sono  nocive sono proibite e non possono essere usate ne nel biologico ne nel  tradizionale) ti fidi e basta.
	      Allo stesso modo compri biologico perchè ti piace. punto.
	      Non devi convincere gli altri che è + bello costa - è + sano e altre cose che  non hanno fondamento.
	      E comunque a quelli che non hanno la pagnotta delle procedure sai quanto gliene  importa
	    18 Ottobre  2011 15:44 Nome: Carlo
	      Faccio un altro esempio. Compro i formaggi di capra a Velmaio,  allevatore-produttore che conosco personalmente, che vado a visitare  quindicinalmente per gli acquisti, dove ho visto nascere i capretti, dove ho assistito  all'allattamento degli stessi e dove mi informo su metodi e scelte di lavoro  del produttore. I prodotti sono ottimi, i prezzi concorrenziali col negozio,  l'allevatore ha trovato con i GAS un canale commerciale che gli dà una mano, i  GAS un canale d'acquisto controllato, sicuro, di fiducia e di qualità,  altrimenti non continuerebbero il rapporto d'acquisto.
	      Mi piace ? certo che mi piace, la filiera è cortissima, il prezzo è buono, il  palato soddisfatto ! La mini azienda di Velmaio continua a campare ed  arricchisce il territorio.
	    18 Ottobre  2011 16:40 Nome: claro che gira
	      E vai a Velamio dalle capre, e vai a Gerenzano per le patate, e vai a Osmate  per il burro, e vai a Casbeno per la verdura, e vai a Monate per le pesche, e  vai al lago per il pesce, e vai in Valtellina per le trote di fiume, e vai  dall'Ambrosoli per il miele,e vai ad angera per la grappa e un pò di vino, e  vai a Vercelli per il riso. Scusassero, per la pasta e il baccalà dove devo  andare?
	    18 Ottobre  2011 16:42 Nome: claro che gira sempre
	      A, dimenticavo: le uova e il pollame me le dà mia nonna.
	    18 Ottobre  2011 17:35 Nome: clarissimo
	      a carlo, continui a non rispondere: cosa vuol dire ottimi? saranno ottimi per  te
	      cosa vuol dire garanzia di qualità? che assisti all'allattamento?
	      dici bene: il prezzo è buono, il palato soddisfatto. garanzie? la fiducia
	      certificazioni? zero
	      quindi va bene per te ma forse al tuo vicino no
	      pretendere che il biologico, il km zero, la filiera corta e un sacco di altre  balle siano la soluzione per tutti, invece che per pochi, e che se vogliamo  davvero aiutare i produttori dovremmo evitare di criminalizzarli a prescindere  (vedi i post sulle uova qui sotto) mi sembrerebbe un buon inizio. 
	      Mo basta, ognuno si tenga le sue opinioni
	      ciao 
  
        
	    17 Ottobre  2011 15:47 Nome: +
	      Benedetto XVI invita la comunità internazionale a tener sempre presente che la  "libertà dal giogo della fame è la prima e concreta manifestazione di quel  diritto alla vita ancora lontano dalla effettiva attuazione". 
	      ALTRO CHE I VALORI DEL BIOLOGICO!
	      COME PENSIAMO DI PRODURRE TUTTO IL CIBO NECESSARIO SE, COME SOSTIENE  LEGAMBIENTE, I CAMBIAMENTI CLIMATICI RENDERANNO NON COLTIVABILI GRAN PARTE  DELLE TERRE. PRODUCENDO ANCORA MENO CON IL BIOLOGICO? 
	    17 Ottobre  2011 15:25 Nome: ---
	      NON ESISTE AL MONDO ALCUNO STUDIO SCIENTIFICO CHE DIMOSTRI CHE I PRODOTTI  BIOLOGICI
	      SIANO MIGLIORI, SIA DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE, SIA DAL PUNTO DI VISTA DEI  RESIDUI
	      DEI CORRISPONDENTI PRODOTTI DELL'AGRICOLTURA TRADIZIONALE. 
	    17 Ottobre 2011 14:33 Nome: ---
	      I valori del biologico: cibo a caro prezzo, cibo per pochi.
	      Gli altri si arrangino. 
	      Se non c'è pane mangiate le brioches, diceva Maria Antonietta 3 secoli fa.
	      Potremmo vivere tutti a Brunello di Montalcino e Castelmagno, sostengono  Coldiretti e Slow Food oggi.
	    
	      17 Ottobre  2011 18:59 Nome: %
	      Quanto emerge dal dossier- I valori del bio- curato dalle associazioni  promotrici di BioDomenica 2011, un diverso modello di distribuzione e consumo  esiste già e continua ad attrarre nuovi estimatori.
	      I dati confermano che LA FILIERA CORTA , grazie all’eliminazione di alcuni  passaggi commerciali, consente di ABBATTERE IL PREZZO FINALE , con vantaggi per  il consumatore ma anche per il produttore, che sempre più spesso utilizza  questo canale alternativo. Nella formazione del prezzo, infatti, il peso della  produzione supera molto raramente il 50% del prezzo finale, mentre è notevole  il peso percentuale del ricarico del punto vendita (dal 30% al 40%). Di qui, la  convenienza per i consumatori ad acquistare i prodotti biologici direttamente  dai produttori agricoli. Una convenienza per altro ampiamente dimostrata dalle  rilevazioni sui prezzi dell’Ismea.
	      I prodotti ortofrutticoli acquistati direttamente dal produttore presentano un  prezzo che è quasi la metà di quello della distribuzione tradizionale.
	    18 Ottobre  2011 09:15 Nome: sveglia
	      L'Agenzia di rating Moody's ha assegnato all'Ismea il rating A2 con outlook  negativo.
	      L'ISMEA, realizza servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce  forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole e le loro  forme associate. L'Ismea fa studi (per quello che valgono). Le rilevazioni dei  prezzi le fa l'ISTAT (per quello che valgono).
	      LA FILIERA CORTA é UNA SOLENNE BUFALA : avete mai pensato quanto è assurdo  credere che i 16000 abitanti di Malnate possano rifornirsi dal territorio di  Malnate o che gli 800.000 abitanti della provincia possano rifornirsi solo dal  suo territorio? Vi siete mai chiesti perchè a Malnate non si coltivano i meloni  e a Mantova si? e perchè in Ticino si coltivano pomodori e a Malnate no?
	    18 Ottobre  2011 09:37 Nome: --
	      @ %
  
	      allora spiegami perchè il latte alla stalla è pagato meno di 40 cts, subisce  solo 2 passaggi (filiera corta) e costa 1,50 confezionato. Alla macchinetta non  ha nessun passaggio (filera cortissima) e costa 1,00 (ma non è pastorizzato e  confezionato). Dov'è la convenienza per il consumatore? Non è evidente che per  il produttore è solo un'integrazione di reddito o pensiamo che le vendite della  macchinetta gli risolvano il bilancio?
	    18 Ottobre  2011 10:06 Nome: %
	      La filiera corta non si esaurisce sui pochi chilometri del proprio territorio  ma raggiunge produttori anche distanti, saltando i passaggi della grande o  media distribuzione. Questa è la filiera corta, non solo la riduzione  chilometrica . E' logico che non si trovano tutti i prodotti a casa propria !
	      L'olio, gli agrumi,lo zafferano,ecc....vengono da lontano per noi del nord.
	      Ma " dal produttore al consumatore " è una modalità che si può  realizzare benissimo. Frequentemente si controlla di persona la produzione con  una visita programmata che dà modo di valutare l'ambiente e i metodi applicati  dai fornitori. Il rapporto di fiducia consumatore-produttore è fondamentale.
	    18 Ottobre  2011 10:14 Nome: Franco
	      da 1,50 e 1.00 la convenienza c'è, manca solo la bollitura a carico del  consumatore e ti assicuro che per molti questo risparmio è importante
	      inoltre chi vuole può informarsi sui metodi di allevamento e l'ambiente in cui  il latte che consuma viene prodotto essendo la fattoria sul territorio
	      la filiera corta premia sempre
	    18 Ottobre  2011 11:21 Nome: --
	      a frà, non cacciare storie, che pensi che la centrale del latte di Varese  prenda il latte in Germania? che pensi che i metodi di allevamento siano  diversi in Lombardia o in Veneto? che pensi che nelle stalle ci sono gli stessi  animali che hai visto da bambino? che vengono munti a mano? che i progressi li  ha fatti solo tu e nei campi aspettano che vai a spiegargli come si fa?
	    18 Ottobre  2011 11:23 Nome: - -
	      @% non hai risposto
	      con la stessa logica la vera filiera corta è quella della gdo 3/4 centrali di  acqusito e passaggi commerciali addio
	      come valutatore devi essere bravo, se riesci a giudicare con una visita  programmata
  
        
	    17 Ottobre  2011 09:03 Nome: Vano
	      Il biologico è un grande bluff?
	      La Food Standard Agency britannica lo certifica sulla base di uno studio che è  stato sviluppato per molti anni e che verrà pubblicato prossimamente  dall'American Journal of Clinical Nutrition.
	      L'articolo di due pagine della Stampa a firma di Luigi Grassia riporta le  conclusioni della ricerca della britannica e ufficiale FSA e del direttore del  progetto, Alan Dangour, che scrive "non emerge prova di alcun beneficio  significativo per la salute derivante dal nutrirsi di alimenti cosiddetti  biologici. Tracce di minuscole differenze si possono osservare, ma è  improbabile che abbiano rilevanza per la salute pubblica".
	      Una polemica quella sul biologico che si propone da decenni.
	      Nella stessa pagina della Stampa interviene Petrini che afferma "Dal punto  di vista nutrizionale hanno scoperto l'acqua calda" mentre sul sito di  slow food vengono riportate le polemiche contro questo intervento della FSA e  anche il mondo scientifico italiano dice che questo era il segreto di  Pulcinella.
	      Il segreto in questione viene alla luce mettendo insieme i dati di 50 anni di  ricerche e 52 mila resoconti scientifici a partire dal 1958.
	      Insomma, non proprio una ricerca superficiale
	      In Italia ci sono circa 100 mila aziende che praticano il biologico, è un  enorme business e questa vicenda viene vissuta male.
	      Per un normale consumatore la confusione è massima e i dubbi sulla sensatezza  degli alti prezzi del biologico cominciano a serpeggiare tra i meno schierati.
  
	      Voi consumate prodotti biologici?
	      Ne avete tratto visibili vantaggi?
	      Come giudicate i prezzi dei prodotti biologici?
	    
	      17 Ottobre  2011 09:07 Nome: Rina
	      il vero bio non esiste sul mercato, perchè nessuno lo acquisterebbe.Mio marito  ha molti alberi di albicocche la cui cura si limita alla sola pota, le  raccoglie con autentica fatica, memore delle sue orgogliose origini  contadine,le vende ai mercati per nulla(vengono pagate in modo vergognoso ai  coltivatori) e deve scartarle una per una, perchè la legge del mercato è  questa:l'acquirente vuole la frutta bio, ma non ammaccata, non segnata,senza la  beccata del passero o il passaggio del vermetto.Io credo che la maggior parte  della gente non abbia idea di quello che dice e di quello che compra:le  albicocche della mia terra sono brutte a vedersi, ma hanno una dolcezza da  ammorbidire gli animi, ma ribadisco che se non fossero portate alla vendita  solo quelle sembrano finte, rimarrebbero sui banchi. 
	    17 Ottobre  2011 10:24 Nome: Giuseppe
	      Noi, iscritti al GAS, acquistiamo mele da produttori della Valmorea, frutti  colti da piante coltivate sul loro pezzo di terra da molti anni, con metodo del  tutto naturale, senza pesticidi o additivi chimici vari. Bio o non Bio questi  frutti ci garantiscono qualità e sapore apprezzabile. L'aspetto è, come dice  Rina, di grandezza irregolare, la buccia spesso è segnata da macchie e  forellini, ma la polpa è gustosissima.
	      Faccio questo esempio per dire che la caratteristica del vero biologico o della  coltivazione naturale,è questa, esteticamente il prodotto non è da esposizione  ma le caratteristiche organolettiche e di freschezza sono impareggiabili.
	      Serve un'educazione del consumatore alla scelta motivata, alla valutazione  della qualità e non della forma perfetta esteriore dei prodotti.
	      Certo le innumerevoli cassette messe in bella esposizione nei vari supermercati  dove la frutta brilla allineata e identica con colori vivaci, in ordine,  lavata, lucidata, scelta dello stesso calibro con perfezione maniaca, ci attrae  e ci abitua a premiare l'esteriorità ma non sempre la qualità e la genuinità.
	      E' un'educazione al consumo che deve crescere, quella che sa scegliere e sa  valutare la filiera corta e la salutare semplicità di un frutto bruttino ( non  sempre ) ma dal sapore pieno.
	    17 Ottobre  2011 15:36 Nome: .,.
	      Dipende da cosa si intende per qualità (la genuinità in sè non è sinonimo di  maggior valore)
	      In generale la qualità degli alimenti è andata crescendo con i miglioramenti  tecnologici che hanno permesso anche una notevole riduzione dei costi; l'altra  faccia è quella di una certa "uniformità dei prodotti.
	    16 Ottobre  2011 14:45 Nome: Ivano
	      Oggi si riscontrano tre diverse modalità di allevamento dei polli ovaioli
  
	      Allevamento in batteria
  
	      Si tratta di un allevamento effettuato esclusivamente in gabbie di filo di  ferro alte almeno 40 cm, con una superficie di 550 cm² per singola gallina (in  un m² ne vengono stipate 18). Ogni animale ha a disposizione delle vaschette  per l’acqua ed il mangime su una lunghezza di almeno 10 cm. Il fondo della  gabbia si presenta inclinato, con una pendenza che nel caso della rete in filo  di ferro arriva fino al 14%, ma che può anche essere maggiore se il materiale  lo consente. Queste gabbie devono essere dotate di un dispositivo che permette  di accorciare gli artigli; la luce è sempre quella artificiale, e spesso essa  viene tenuta accesa anche oltre la durata di una normale giornata solare, per  accrescere la produzione di uova.
  
	      L’allevamento in batteria dovrà essere definitivamente abolito per legge in  tutta Europa con il primo gennaio 2012 ! Ancora esistente !
  
	      Allevamento a terra
  
	      Per allevamento a terra si intende la conduzione delle galline ovaiole in  grandi capannoni nei quali esse possono muoversi “liberamente”. La densità di  polli per m² non può superare il numero di sette, ed il pavimento del pollaio  deve venire sparso per almeno un terzo della sua superficie con granaglie che  permettano ai polli di beccare e razzolare. La covata delle uova avviene in  nidi comuni, mentre per il mangime e l’acqua sono disponibili vaschette di  dimensioni analoghe a quelle previste per l’allevamento in batteria. 
  
	      I polli non hanno però alcun appoggio o trespolo, e l’illuminazione che  ricevono è sempre di tipo artificiale, senza alcuna possibilità di uscita  all’aperto. Nei pollai più affollati e poco arieggiati si può ben presto  sviluppare una concentrazione di vapori di ammoniaca che rende la vita  difficile agli animali. Tutte queste limitazioni portano i polli a sviluppare  una grande aggressività (si beccano e si strappano le penne l’uno con l’altro)  e una diminuita resistenza alle malattie. Per impedire tali forme di  aggressività reciproca, spesso a queste galline viene mozzato il becco bruciandone  o strappandone la punta. Anche se l’animale non soffre per questa amputazione,  esso non potrà mai più beccare normalmente.
  
	      Allevamento ruspante
  
	      Garantisce il maggior rispetto per la specie avicola nell’ambito  dell’allevamento commerciale. In questo caso le galline ovaiole hanno a  disposizione una stalla che deve soddisfare le stesse caratteristiche viste per  l’allevamento a terra, ma in più gli animali possono spostarsi dalla stalla  verso uno spazio all’aperto e viceversa. Per ogni ettaro a cielo aperto possono  essere tenuti un massimo di 2.500 polli: si ha cioè una superficie per singolo  animale che tocca i 4 m². 
  
	      Lo spazio all’aperto deve inoltre essere coperto in massima parte da un manto  erboso o da colture vegetali. I controlli volti ad accertare il rispetto di  queste condizioni sono demandati al competente Ufficio presso l’Assessorato  all’Agricoltura, nonché al veterinario provinciale.
	    
	      17 Ottobre  2011 10:05 Nome: dietologo
	      esempi di alimenti ottenuti da allevamenti "al naturale",  "biologici", ecc.: 
	      : uova sporche (salmonellosi)
	      : farine e cereali con micotossine (cancerogene)
	      : frutta secca con micotossine (cancerogene)
	      : conserve contaminate da botulino
	      : latte contaminato (e. coli, salmonelle)
	      : vegetali crudi contaminati (e coli, salmonelle)
	      ecc. ecc.
"fatto in casa, naturale ecc, molto spesso non assicura le garanzie  igieniche di un prodotto industriale.
Molte farine di mais biologiche contengono frammenti di insetti e micotossine  in quantità doppia o tripla delle stesse farine industriali.
	    17 Ottobre  2011 10:38 Nome: Cristina
	      ci sono le bolliture, i lavaggi ,il buon senso nelle modalità di conservazione  rispettando le antiche e valide norme di procedimenti atti alla sterilizzazione  ecc.....
	      anche il terrore del pericolo nascosto nel naturale è una deviazione, come si  può considerare deviazione la mania del biologico, in entrambi i campi dove  effettuare le proprie scelte esiste l'intelligenza del controllo e  dell'attenzione, l'esperienza e la capacità di discernere
	      mi piace l'invito ad accostarsi a prodotti naturali ma non mi piace il  terrorismo indotto da messaggi ansiogeni contro tale naturalità,
	      poi, per fortuna, rimane la mia libertà di scelta.
	    17 Ottobre  2011 11:17 Nome: ...
	      Sono d'accordo, però "le antiche e valide norme di procedimenti"  portavano spesso a un cibo che oggi non avremmo il coraggio di consumare; il  pericolo del "naturale" (a es. micotossine) molto spesso non è  nemmeno avvertito e comunque è meglio controllabile con procedimenti  "industriali" vedi la pastorizzazione contro la bollitura; non sempre  basta il buon senso, senza per questo dire che il "naturale" è  pericoloso. Bisogna semplicemente guardarsi da chi promette cose che non è in  grado di dimostrare dati alla mano (e per dati non si intende l'analisi fatta dal  laboratorio dell'amico compiacente)
	    17 Ottobre  2011 11:25 Nome: !
	      vuoi dire che il latte preso al distributore, a disposizione di tutti i  malnatesi, solo bollito prima di consumarlo, non è sicuro ?
	    17 Ottobre  2011 14:28 Nome: ...
	      1 bollito è sicuro.
	      volevo dire un'altra cosa e cioè che alcuni procedimenti funzionano meglio in  ambito industriale semplicemente perchè è più facile controllare i parametri.
	      così la bollitura è sicuramente efficace ma può anche modificare il sapore, a  differenza della pastorizzazione. 
	      2 ricordo però che i cartelli con l'invito a bollire il latte prima del consumo  sono apparsi solo DOPO una polemica piuttosto lunga e pesante sui possibili  rischi per la salute di alcune categorie di consumatori
	    17 Ottobre  2011 15:22 Nome: ,,,
	      e quindi che "biologico o "naturale o "artigianale o  "casereccio non garantiscono un bel niente, anzi...
  
  
	      15 Ottobre  2011 13:51 Nome: ovaiola
	      @ allevatore, consumatore, carlo, lucy, mimmo
  
	      Già possessore di Tucker, vorrei acquistare la pallina magica che fa il bucato.
	      Ne avete? 
	    15 Ottobre  2011 10:48 Nome: -
	      ai consumatori consiglio la lettura di: Severino Colombo
	      101 stronzate a cui abbiamo creduto tutti almeno una volta nella vita 
	    15 Ottobre  2011 09:55 Nome: allevatore
	      Allevamento in batteria
	      E' un sistema di allevamento che prevede ventilazione e luce forzata per  aumentare la produzione. Una tortura per gli animali, privati dei loro bisogni  elementari: muoversi, razzolare, covare, fare bagni di terra.
	      I danni alla salute sono innumerevoli, dall'osteoporosi alla frattura delle  ossa. Ciò che è peggio sono i danni psicologici. In queste condizioni le  galline impazziscono letteralmente, tanto da diventare cannibali. Per questo  subiscono la mutilazione del becco. 
	    15 Ottobre  2011 09:53 Nome: allevatore
	      400 milioni di galline in Europa, oltre 50 milioni solo in Italia.
	      Il 90% delle galline ovaiole vive in gabbie di batteria.
	      L'allevamento in batteria è un sistema intensivo dove milioni di galline  sopravvivono recluse in uno spazio più piccolo di un foglio di carta. 
	    14 Ottobre  2011 20:24 Nome: consumatore
	      Uova a km 0, vicino casa, da un contadino o amico o fattoria conosciuta del  territorio, dove le galline si muovono liberamente e cibandosi in modo sano,  dove l'animale è rispettato e la salute del consumatore pure.
	      Nella necessità di acquistare al supermercato è bene attenersi almeno alla  tabella riportata qui sotto, nell'altro intervento, con il codice di tipologia  di allevamento.
	    15 Ottobre  2011 10:40 Nome: altro consumatore
	      di Roberto La Pira, 5/10/11: 
	      Bufale alimentari: sprechi esagerati, yogurt con latte in polvere e succo di  arancia senza frutta. Continuano le leggende metropolitane sui quotidiani
	      Tre bufale circolano sui giornali. La prima riguarda lo yogurt fatto con il  latte in polvere, poi ci sono gli sprechi domestici che ormai avrebbero  raggiunto il 30 % della spesa, e i succhi di arancia senza arance. Purtroppo  queste bufale vengono rilanciate continuamente sui più importanti quotidiani  nazionali (le ultime citazioni riguardano il Corriere della sera e la  Repubblica di martedì 27 e 30 settembre) in articoli firmati da giornalisti e opinionisti  di rilievo.
	      Per la questione yogurt basta leggere i documenti originali, per capire che la  proposta fatta non riguardava l'aggiunta di latte in polvere, ma di una  pre-concentrazione del atte destinato a diventare yogurt presso le centrali per  risparmiare carburante nel trasporto. Si tratta di una proposta condivisibile,  visto che lo stesso latte quando arriva in azienda viene sempre pre-concentrato  e poi inoculato con i fermenti per diventare yogurt e che la qualità non  cambia.
	      Il secondo punto riguarda gli italiani spreconi, che buttano via fino al 30%  della spesa. Il dato che circola piace molto ai giornalisti, ma è ottenuto da  un'indagine priva di fondamento statistico, fatta su un campione di pochissime  famiglie e firmata da un'associazione di consumatori (Adoc). In questo caso per  contestare i dati basta leggere il questionario e, senza scomodare i centri di  ricerca, rendersi conto di quanto sia poco credibile.
	      Lo stesso professor Andrea Segrè dell'Università di Bologna, fondatore di Last  minute market, in un'intervista rilasciata al nostro sito pochi mesi fa non  parla di sprechi domestici, ma focalizza l'attenzione sulla produzione agricola  che resta sul campo (3,3%), sull'industria alimentare che spreca il 2,3% di ciò  che produce e sulla grande distribuzione che trova conveniente distruggere un  altro 1,2% (il 40% costituito da prodotti ortofrutticoli)". Non cita lo  spreco domestico perchè non esistono dati. In ogni caso, quante famiglie  buttano via il 30% della spesa, ovvero quasi due delle sei borse comprate al  supermercato il sabato pomeriggio? Io non ne conosco.
	      Il succo di arancia senza arance è un'altra favola metropolitana. La normativa  europea non ha mai cambiato la composizione delle aranciate fatte con il 12 %  di succo o dei succhi che contengono il 100%. La norma interessa le  "bibite senza succo" che circolano da anni in Europa. Queste bevande  riportano in etichetta la dicitura "bibita al gusto di arancia"  oppure "bibita al sapore di arancia", seguita dall'elenco degli  ingredienti (zucchero, coloranti, conservanti e aromi) e nelle bottiglie non si  possono riportare foto o immagini di arance o agrumi. Questi sono fatti che si  possono criticare o commentare, ma non stravolgere come accade spesso
	    15 Ottobre  2011 10:58 Nome: non basta
	      @ consumatore: ma perchè VICINO casa? Le galline teniamole a razzolare IN  cucina come si faceva una volta (...tre galline sul comò). Del resto anche le  salmonelle devono pur vivere. E al supermercato pretendiamo, oltre al codice,  che ci dicano anche quanto le pagano loro le uova, e se l'accredito lo fanno al  contadino o direttamente.
	    15 Ottobre  2011 11:14 Nome: ma va la
	      @ consumatore: ma per andare dal tuo amico contadino a prendere le uova e poi  dall'altro tuo amico a prendere il latte e poi nell'altro posto per la verdura  e poi da quello del... la benzina nella macchina non ce la metti? Sei amico  dello sceicco? E di inquinanti dal tuo scarico non ne escono? E di chilometri  ne fai di più o di meno che comprare tutto alla Coop sotto casa?
	    15 Ottobre  2011 11:16 Nome: verdeverde
	      consumatore, per essere veramente a km 0 dovresti convincere le galline a  venire a deporre da te, che dopo in cambio gli offri il pranzo (però devono  spostarsi sulle loro zampette, non in macchina; o al massimo con i mezzi)
  
        
	    14 Ottobre  2011 18:00 Nome: carlo
	      Dal Comunicato stampa EFSA 2010 :
	      .........Gli esperti raccomandano inoltre che le pratiche di gestione volte a  ridurre le lesioni, quali la rimozione di parte degli artigli o della cresta,  vengano evitate o, se necessario, siano effettuate con metodo il meno doloroso  possibile e solo da personale addestrato........ 
	    14 Ottobre  2011 17:49 Nome: lucy
	      Sostiene l’Efsa che per il benessere degli animali, in questo caso i polli da  carne, cioè quei polli allevati per essere trasformati in cosciotti, alette,  sovracosce e pezzettini vari, vi sono diversi motivi di preoccupazione. Per  Efsa desta attenzione la CRESCITA RAPIDA , frutto dell’allevamento INTENSIVO a  cui sono sottoposti gli animali:
	      Per i polli da carne le principali preoccupazioni in termini di benessere  individuate e associate alla selezione genetica erano rappresentate da disturbi  scheletrici che comportano problemi quali zoppia, dermatite da contatto,  irregolarità anatomiche e sindrome della morte improvvisa. Tali problemi sono  per lo più connessi ai tassi di crescita rapida e causano uno scarso benessere.  Gli esperti notano differenze tra Paesi, regioni e diversi sistemi di  allevamento.
	      Riconosce Efsa che grazie alla selezione genetica è aumentato, nei polli da  carne, il tasso di crescita di ben quattro volte, ma che questo non coincide  sempre con il benessere dei polli. Come fare? Semplicemente, spiega Efsa, nel  selezionare geneticamente i polli bisognerebbe tener conto non solo del volume  di crescita ma anche dell’ AMBIENTE in cui vivono e NON FORZARE necessariamente  la crescita:
	      ad esempio, per climi caldi dovrebbero essere selezionati volatili che crescono  più lentamente, poiché i polli da carne a crescita rapida sono suscettibili  allo stress da calore. Inoltre, nella selezione genetica dei polli, sarebbe  auspicabile attribuire un’alta priorità alla diminuzione del numero di uccelli  zoppi e alla riduzione della dermatite da contatto. Questi sono importanti  problemi di benessere, che interessano la predisposizione genetica e le  condizioni ambientali.
	      La situazione è pressoché simile per i polli da riproduzione. Scrive Efsa:
	      Per gli animali da riproduzione, gli esperti identificano cinque fattori di  rischio principali con impatto sul benessere associati alla gestione o alla  selezione genetica. I fattori di gestione sono AMBIENTE SPOGLIO,DENSITA' DI  ANIMALI,RESTRIZIONI ALIMENTARI E FONTI DI LUCE LIMITATE; il fattore genetico è  il TASSO DI CRESCITA RAPIDA. Esistono anche preoccupazioni per il benessere  derivanti dall’interazione tra genetica e ambiente.
	      Efsa
	    15 Ottobre  2011 10:25 Nome: gate
	      @ lucy, per completezza di informazione, ti trasmetto la seguente:
	      Interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-12711 presentata dal deputato  Severino Galante (PdCI) il 3 febbraio 2005.
	      Al Ministro della difesa, al Ministro della salute.
	      - Per sapere
	      - premesso che:
	      da almeno 5 anni lo spazio aereo italiano è solcato da aviogetti militari che  rilasciano scie chimiche molto diverse dalle normali scie di condensazione  liberate dagli aerei civili. Queste, infatti, permangono a lungo in atmosfera  e, anziché disperdersi, tendono ad allargarsi in una massa gelatinosa, tanto da  trasformare ampie sezioni di cielo limpido in un uniforme ammasso nuvoloso e  stratiforme di colore lattiginoso;
	      tali scie vengono rilasciate, in genere, da 2 o più aviogetti che seguono rotte  non consuete a basse quote e che, incrociandosi, formano figure geometriche, in  genere delle ics, dei triangoli o vere e proprie griglie;
	      sono inoltre pervenute numerose segnalazioni da parte di singoli cittadini i  quali, avendo fatto ingrandimenti dei filmati e delle foto scattate, affermano  che gli aerei in questione sarebbero privi di contrassegni e che le scie  verrebbero emesse da uno o due erogatori posti, di volta in volta, in punti  diversi del veivolo;
	      la stessa Associazione piloti civili ha notato il fenomeno delle scie anomale e  chiesto informazioni in merito;
	      sembrerebbe che le scie contengano anche cristalli di bario e forse di  alluminio;
  
	      - se tali fenomeni siano stati presi in considerazione dal Governo;
	      - se gli aviogetti siano di nazionalità italiana o straniera;
	      - se sia accertato quali elementi chimici contengano realmente tali scie, e se  siano dannose per la salute. 
  
        
	    14 Ottobre  2011 14:58 Nome: mimmo
	      Ai microfoni di LifeGate Radio, il Dottor Enrico Moriconi, Presidente  dell'Associazione Culturale Veterinari di Salute Pubblica, ha risposto a questa  e altre domande
  
	      Quali sono le condizioni igieniche negli allevamenti italiani ?
	      Le condizioni sono critiche. Siamo in situazione di sovraffollamento. Gli  animali vengono tenuti per tutto il periodo della loro vita sulla stessa  lettiera, respirano l'ammoniaca che si libera dagli escrementi che loro  producono. Hanno uno stato di stress continuo, che deve essere corretto - anche  se gli allevatori smentiscono - con la somministrazione di farmaci.
  
	      Recenti analisi di laboratorio commissionate da Lav e Il Salvagente hanno  evidenziato la presenza di residui di antibiotici in 4 polli italiani su 10 
  
	      Perché vengono somministrati gli antibiotici e con che frequenza ?
	      Gli antibiotici sono la base dell'allevamento intensivo: gli allevamenti  intensivi sono storicamente nati nel momento in cui sono stati disponibili  grandi quantità di antibiotici.
	      Questi farmaci rendono possibile l'allevamento, altrimenti lo stress, il  sovraffollamento, le carenti condizioni igieniche farebbero scoppiare delle  malattie. Questi farmaci aumentano la crescita degli animali e  contemporaneamente li proteggono da alcune malattie. Nel caso dei virus non  servono.
	      Il fatto che l'antibiotico sia somministrato continuativamente, nonostante sia  ammesso farlo solo in caso di terapia, è facilmente dimostrabile.
	      Qualche anno fa, ad esempio, ci fu lo scandalo in Gran Bretagna dei polli che  venivano rietichettati e venduti anche un mese dopo la reale scadenza. Ebbene,  questo fu possibile proprio perché i polli sono pieni di sostanze chimiche che  non li fanno "marcire".
  
	      Cosa mangiano i polli italiani negli allevamenti intensivi ?
	      Il mangime è principalmente costituito da mais e altri cereali. In più vi sono  degli integratori a base di sostanze grasse per favorire la crescita.
  
	      Anche l'olio esausto, l'olio dai motori delle macchine usato, è ammesso nella  dieta dei polli Italiani, che sono considerati come dei "grandi  riciclatori". Molti sottoprodotti sono quindi permessi.
	      Per quanto riguarda mais e soia ogm nei mangimi, non c'è obbligo di  etichettatura poi nel pollo. Bisogna dire che chi mangia carne ha una forte  possibilità di mangiare proteine geneticamente modificate, proprio perché negli  allevamenti non biologici l'uso di mangimi geneticamente modificati è permesso.
  
	      Illuminazione artificiale che li tiene 24 ore su 24 alla luce e densità di  15-20 polli per metro quadro Animali così stressati saranno anche più deboli.
	      L'illuminazione artificiale tende a creare un'atmosfera uniformemente  "grigiastra" , perché se ci fosse troppa luce sarebbero acuiti i  fenomeni di cannibalismo. In queste condizioni la mortalità degli animali è  comunque alta, ma il loro valore commerciale è così basso da non preoccupare  particolarmente l'allevatore.
  
	      Parlare degli allevamenti intensivi italiani come di "bombe  batteriologiche" è esagerato ?
	      Le definirei piuttosto "bombe ecologiche": al problema della presenza  di batteri si somma il problema delle deiezioni da smaltire, e quindi  dell'eutrofizzazione delle acque e della presenza di nitrati nelle falde  acquifere.
	    
	      14 Ottobre 2011 15:41 Nome: senza speranza
	      mimmo, guarda che il tuo fornitore ti dà la stessa roba che dà ai polli (solo  che i polli non si fidano e la rivendono) 
          
          1 Il sig. Roveda, fondatore di LifeGate, ha fatto i soldi vendendo a una  multinazionale (Plasmon, gruppo Heinz) la sua azienda (Scaldasole, latte e  derivati, produzione in parte convenzionale e IN PARTE biologica) nel momento  in cui i conti iniziavano a non essere proprio entusiasmanti. Non si capisce come  mai non abbia continuato (invece di cedere alle cattive multinazionali che  affamano e avvelenano) se come dice il biodinamico è stata una storia di grande  successo.
          2 L'associazione CULTURALE Veterinari ecc. ecc. con la salute pubblica non ha  niente a che fare essendo materia di competenza - anceh per la parte  veterinaria - dell ASL. L'associazione CULTURALE Veterinari ecc. ecc. è nota  solo al suo presidente il quale è illustremente sconosciuto in ambito  scientifico e accademico.
          3 per il resto, se c'è qualcuno disposto a credere che "l'olio esausto,  l'olio dai motori delle macchine usato, è ammesso nella dieta dei polli  Italiani" è anche inutile continuare, sopratutto se questa montagna di  cazzate non è supportata da uno, un solo dato o fonte verificabile.
          4 c'è un'agenzia europea che si occupa esclusivamente di sicurezza alimentare,  svolgendo anche un ottimo lavoro di informazione e diffusione di dati. Si  chiama EFSA e, non casualmente, ha sede a Parma. Chi vuole trova facilmente il  sito internet.
	    
	      13 Ottobre  2011 09:33 Nome: GASMALNATE
	      PICCOLI PASSI PER MIGLIORARE IL NOSTRO AMBIENTE.
	      Occhio alle uova che compri
          
          Oggi il 90% delle uova in Italia è ottenuto da galline IMPRIGIONATE A  "VITA" .
          Da galline stipate negli allevamenti in batteria, in gabbie di metallo, così  piccole da non riuscire nemmeno a muovere le ali. 
          Ammassate in capannoni da cinque piani di gabbie, bombardate per 17 ore al  giorno con luce artificiale sparata negli occhi, che non permette loro di  dormire, per stimolarle all’inverosimile a produrre uova!
          Attenzione al codice alfa-numerico che identifica ogni uovo. Occhio al primo  numero! indica la tipologia di allevamento:
          0 = ALLEVAMENTO BIOLOGICO - una gallina in 10 MQ su terreno all'aperto, con  vegetazione
          1 = ALLEVAMENTO ALL'APERTO - una gallina in 2,5 MQ su terreno all'aperto, con  vegetazione
          2 = ALLEVAMENTO A TERRA - 7 galline in 1 MQ su terreno coperto di paglia o  sabbia - in capannoni privi di finestre!
          3 = ALLEVAMENTO IN GABBIA - 25 galline in 1 metro quadrato – in pratica in una  scatola di scarpe per tutta la "vita"!
          
          NON ACQUISTARE UOVA CON CODICE CHE INIZIA CON “2” O “3” !!!!!!!
          
          NON PREMIARE CHI TORTURA GLI ANIMALI E LUCRA SULLA LORO SOFFERENZA! 
          GLI ANIMALI NON CI HANNO FATTO NULLA DI MALE, NON MERITANO QUESTI TRATTAMENTI!! 
          PREMIA QUINDI LA PRODUZIONE CHE LI RISPETTA MAGGIORMENTE, CIOE’ LE UOVA CON  CODICE “0”!
	    13 Ottobre  2011 13:48 Nome: andate a  email: zappare
	      peccato, perchè prima di spararle bisognerebbe avere l'umiltà di informarsi. Ma  forse chi ha scritto queste cose il disinformatore lo fa di mestiere. Solo  alcune note:
	      1 credere che gli allevatori non sappiano fare gli imprenditori e non sappiano  fare i conti è un pò da babbei
	      2 è noto (oltre che intuitivo) che il benessere influenza pesantemente la  produttività. Chi fa l'imprenditore guadagna sulla produttività (in termini  quantitativi E in termini qualitativi). E' altrettanto ovvio che quantità e  qualità sono incompatibili con sofferenze e tanto più tortura degli animali.
	      3 finora l'efficienza dei controlli sugli alimenti in Italia non l'ha mai  contestata nessuno. Perchè nel tempo si è dimostrata funzionante non perchè lo  dico io. I controllori saranno tutti al servizio dei babbei torturatori?
	      4 le gabbie, che comunque non sono come quelle descritte, saranno vietate dal  2012 a vantaggio di sistemi d’allevamento che dovrebbero garantire un maggiore  benessere degli animali (direttiva CE recepita con dl 267 del 2003)
	      5 l'allevamento a terra, come l'allevamento all'aperto pone qualche problema di  salubrità del prodotto oltre che di igiene zootecnica, come ben sanno tutti  quelli che se ne occupano
	      6 il mercato, cioè tutti noi, continuerà a comprare in base a quello che pensa  sia importante (il rapporto qualità prezzo) e non in base a quello che dicono  gli alternativi pseudoinformati. Quello che dite voi serve solo a  criminalizzare una categoria e un settore che proprio non ne ha bisogno
	      7 visto che siete bravi, allevatevi le vostre galline e fate vedere cosa  riuscite a fare con le mani invece che con la lingua, che poi se ne riparla 
	    13 Ottobre  2011 14:15 Nome: GASESILARANTE
	      PICCOLI PASSI PER MIGLIORARE IL NOSTRO AMBIENTE.
	      Occhio alle cazzate che dici
  
	      Oggi il 90% delle persone in Italia parla senza sapere quello che dice .
	      NON PREMIARE CHI TORTURA GLI ASCOLTATORI E LUCRA SULLA LORO SOFFERENZA!
	      NOI NON ABBIAMO FATTO NULLA DI MALE, NON MERITIAMO QUESTI TRATTAMENTI!!
	      PREMIA QUINDI CHI TI RISPETTA MAGGIORMENTE, CIOE’ CHI NON COPIA I VOLANTINI  FARLOCCHI DELLA LAV! 
	    13 Ottobre  2011 19:03 Nome: fasoi
	      Cari gasisti
	      sapere di che cavolo si sta parlando dovrebbe essere propedeutico all'emissione  di un qualunque giudizio. E magari evitare di (ri)copiare (male) baggianate  trite e ritrite potrebbe evitare figure di m. (tipo la luce sparata negli occhi  per 17 ore (sarà mica un fotoperiodo circadiano?)).
	      GRAZIE
  
        
	    03 Ottobre  2011 09:14 Nome: GASMALNATE
	      Stiamo per costituirci in Associazione, uno sforzo economico che però ci darà  l'opportunità di avviare attività diverse per noi e per chi abbraccerà la  filosofia del GAS.
	      Dopo l'attuazione della Casetta dell' Acqua, che ottiene giornalmente una buona  fruizione da parte dei cittadini, ci piacerebbe che a Malnate comparisse anche  un distributore di detersivo ecologico alla spina. Ci stiamo pensando e  proveremo a studiare le modalità del progetto, coinvolgendo l'amministrazione  comunale.Chi ne sa di più si faccia avanti.
	      Stasera abbiamo la riunione mensile in Piazza Fratelli Rosselli, ore 21, chi è  interessato può partecipare. 
	      Spero di non aver approfittato troppo dello spazio di malnate.org !
	    
	      [Messaggio  del moderatore: michieletto-enzo]
          03 Ottobre 2011 09:21 Nome: malnate org
          Non avete approfittato per nulla.
          Il Vostro lavoro sul territorio di informazione e gratuito  reperimento/distribuzione dei prodotti di stagione richiesti da molti  concittadini non è commercio né pubblicità a terzi.
          Quindi avanti con le proposte, con le iniziative e con i comunicati che vorrete  consegnare a questa Piazza Virtuale
	    03 Ottobre  2011 11:21 Nome: -
	      Scusate, ma perchè del detersivo ecologico se ne deve fare carico il comune e  quindi pagarlo tutti noi?
	      Non potrebbe installarlo la Coop come già fanno molti supermercati?
	    03 Ottobre  2011 11:56 Nome: Marta
	      Non è fuori luogo neanche l’osservazione di “-“ perché a dire il vero si  tratterebbe di mettere in circolazione un prodotto industriale.
	      Mi piace l’idea del distributore perché farebbe risparmiare anche quello  plastica e qualche spicciolo ma non vedo cosa c’entra il GAS e anche il comune.
	      Se si tratta di contenere il consumo di plastica e di energie per i trasporti  su gomma per i rifornimenti penso che si potrebbe partire da qualcosa di meno  imminente ma più costruttivo a esempio il GAS di Malnate potrebbe parlare con  LEGAMBiente e via via arrivando a sensibilizzare molti comuni e province sulla  questione dei detersivi e loro distribuzione.
	      Vado a braccio ma non capisco bene come e ripeto, per quale motivo e con quale  prospettiva il GAS fa questa proposta. 
	      Avete notizia di qualche articolo a impatto ambientale buono e prodotto in  zona?
	      Spiegateci meglio
	      Ciao
	    03 Ottobre  2011 12:39 Nome: net
	      Cara Marta sul risparmio avrei fondati dubbi.
	      Cercando in Internet “detersivi ecologici” si trova anche quello che aggiungo  dopo i miei cari saluti a tutti quelli che si danno un gran da fare per  migliorare il mondo.
	      Tutto serve ma forse pensare a darsi da fare per modificare un pò le abitudini  porterebbe a risultati molto ma molto più visibili.
  
	      DETERSIVO PER PIATTI FATTO IN CASA
	      Taglia 3 limoni a rondelle e toglici i semini; frullali con 200gr di sale e un  po’ d’acqua. Metti la poltiglia in una pentola, aggiungi 100ml di aceto bianco  e poco meno di 400ml d’acqua e fai bollire 10 minuti (attenta a che non si  attacchi). Una volta freddo mettere il preparato in vasetti di vetro. Se ne  usano 2 cucchiai per la lavastoviglie e a piacere per i piatti a mano. Se i  piatti a mano sono unti aggiungi del detersivo (ecologico, mi raccomando).
	      Questo preparato è anche un ottimo anticalcare.
	      In genere l’acqua scolata della pasta o del riso è ottima perché contiene  amido, utile a ridurre le quantità di detersivo per piatti. Meglio lavare i  piatti subito dopo aver mangiato, quando l’acqua è ancora calda (così risparmi  anche energia). Si può fare anche uso del bicarbonato sciolto in acqua calda, e  del limone come sgrassante.
	      BUCATO A MANO E IN LAVATRICE
	      Fai sciogliere il sapone di Marsiglia in acqua calda, 50gr per 5 litri di acqua  se il bucato è a mano, altrimenti 80 gr per 5kg di bucato in lavatrice (va bene  anche direttamente nel cestello). Attenzione: il sapone di Marsiglia deve  essere al 100% vegetale. Va bene anche con i delicati.
	      AMMORBIDENTE
	      Al momento dell’ultimo risciacquo aggiungi un bicchiere aceto bianco nella  vaschetta del detersivo. Oppure una manciata di sale da cucina sciolto in un  bicchiere di acqua tiepida, anche direttamente nel cestello.
	      DETERGENTE UNIVERSALE FAI DA TE
	      Ricicla una bottiglia a spruzzo da 1/2 litro e versaci 100ml di alcool etilico  (alcool denaturato), 30 gocce di olio essenziale di tuo gusto (si scioglie  nell’alcool), e l’acqua distillata fino a riempire la bottiglietta (se hai il  condizionatore, la puoi prendere dalla tua produzione estiva)
	      Per farne un anticalcare puoi aggiungere al preparato 2 – 3% di acido citrico.  Lo usi per lavandini e sanitari, ma attenzione a non usarlo su vetri e  superfici delicate.
	      ANTICALCARE PER LAVATRICE
	      20 – 25% di acido citrico e acqua distillata in un contenitore da un litro  fanno da decalcificatore d’acqua, cioè da anticalcare, nonché da ammorbidente  per la lavatrice (eliminando il calcare, il bucato si ammorbidisce). Usarne  50ml per la lavatrice.
	      SBIANCANTE
	      Immergi i capi di cotone nell’acqua in cui sono state bollite alcune fette di  limone, oppure aggiungi un limone senza semi tagliato a metà nel cestello della  lavatrice. Per un maggiore risultato ricorri al percarbonato, che è composto in  massima parte da pietra calcarea e sale 
	      SOSTITUTO ECOLOGICO DELLA SODA CAUSTICA
	      Prevenire è sempre meglio che curare: evitare quindi di intasare i tubi di  scarico con un’attenta manutenzione. Lì dove lo sturalavandini non bastasse,  versa 4 cucchiai di sale grosso direttamente nel tubo, seguiti da 4 cucchiai di  bicarbonato e una pentola di acqua bollente (4-5 litri). In alternativa sciogli  50 gr di bicarbonato in mezza tazza d’aceto.
	      Ci sono infine dei vecchi metodi che non fanno ricorso a nessun detergente fai  da te. In particolare per la pulizia dei vetri bastano alcool e vecchi giornali  (sai che l’inchiostro fa risplendere i vetri?), l’acqua bollente è un  detergente e disinfettante, aiutata da alcool, o sale e aceto; per le superfici  basta un panno in microfibra senza neanche l’uso di acqua. E come regola  generale, pulire quando lo sporco è ancora fresco.
  
	      Io penso che facendo una nota degli ingrediente e riciclando qualche bottiglia  di casa, etichettando tutto e mantenendolo sempre lontano della portata dei  bambini, ci sentiremmo subito meglio.
	      E’ l’idea del cambiamento che deve essere distribuita alla spina dappertutto.
	      Ma perchè no, se dei volontari volessero provare a confezionare questi  detersivi e li mettessero ad un banchetto, forse l'idea potrebbe piacere anche  a Marta.
	    03 Ottobre  2011 14:21 Nome: GASMALNATE
	      Non esageriamo " a carico del comune e pagarlo tutti noi ", il  distributore del latte è a carico del comune ? Un esempio che è lì da vedere.
	      Siamo tutti per il cambiamento culturale e delle abitudini individuali, ma  anche per agevolare un consumo più immediato e facile per i pigri, ma con  attenzione all'ambiente.
	      Ogni suggerimento è gradito poichè anche noi siamo all'inizio di un'idea che  dovrà piano,piano, prendere corpo.
	      La strada da percorrere si costruirà con il contributo delle esperienze di  tutti.
	      La Coop ? Vaglieremo anche questa strada !
	      Grazie net.
	    03 Ottobre  2011 16:39 Nome: -
	      appunto, col distributore del latte il comune c'entra un bel niente (salvo per  il rilascio delle autorizz)
	      Non è la stessa cos che avete proposto qui sopra (coinvolgendo  l'amministrazione )
	    03 Ottobre  2011 17:13 Nome: ...
	      Le autorizzazioni sono indispensabili e il Comune c'entra, eccome.
  
        
	    26 Settembre  2011 08:07 Nome: GASMALNATE
	      Grazie a tutti gli amici e passanti che ci hanno avvicinato ieri in piazza.
	      Abbiamo venduto tutte le nostre patate, il ricavato ci servirà per mantenere il  nostro ORTO e per pubblicizzare la filosofia del GAS.
	      Molta gente si è dimostrata interessata al gruppo e molti già conoscevano  realtà simili alla nostra.
	      Giornata positiva. A presto. 
	    23 Settembre  2011 13:46 Nome: GASMALNATE
	      Domenica 25 settembre alla manifestazione PERBACCO, in PIAZZA DELLE TESSITRICI  saremo presenti come GASMALNATE con un tavolo dove metteremo in vendita le  patate autoprodotte dal gruppo. Patate coltivate in modo del tutto naturale da  alcuni aderenti al GAS, nel rispetto dell'ambiente e della salute.
	      E' l'occasione anche di farci conoscere come GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE
	    [Messaggio  del moderatore: michieletto-enzo]
	      14 Settembre 2011 16:58 Nome: RICEVUTO PUBBLICATO
	      Da: Franco 
	      Inviato: mercoledì 14 settembre 2011 16:20
	      A: malnate.org
	      Oggetto: acqua
	      Non so come far passare nel forum gli allegati e vi chiedo di pubblicare questa  mia lettera nella pagina del Gas di Malnate 
	      Grazie
  
  
	      Utente: acque.dotto 
  
	      Come sta la nostra acqua?
	      Buona domanda. Lascio una tabella in cui sono riportati i risultati pubblicati  di analisi della qualità delle acque potabili . 
	      Il confronto è tra i risultati ottenuti dall'acqua di Malnate e quelle di  Milano e Torino. La fonte dei dati per queste due ultime città è Altroconsumo.  I dati di Malnate, pochi in verità ma immagino che la ASL ne abbia di più  completi, sono sul sito del Comune.
	      Giudicate voi, a me sembra che l'acqua di Malnate sia buona. 
  
	      Però qualcuno potrebbe chiedere: e se io volessi l'analisi della acqua del mio  rubinetto? oppure di quella che esce dalla CASETTA dell'ACQUA ? 
	      Dove la fanno? Acquedotto? ASL? Quanto costa?
	      Sembra che, per un'analisi in via estemporanea dell'acqua, l'ASL richieda  centinaia di euro. Penso però che il costo sia così elevato solo se ci si  riferisce alla analisi complete come previsto da legge e per la certificazione  di potabilità. 
  
  
	      Se invece si vuole un'analisi dell'acqua del rubinetto, ma tale analisi non ha  validità legale, allora esistono Laboratori di analisi attrezzati a farla.
	      Io ho trovato una farmacia comunale che offre questo servizio per 60 Euro.
  
  
	      http://www.fcr.re.it/database/fcr/farmacie.nsf/pagine/F2F7FAE86ADF171BC1256C530045F65C?OpenDocument 
  
  
	      E' a Reggio Emilia. Un po' fuori mano da Malnate ...
	      Però, esiste un kit fai-da-te per analisi acqua sviluppato e brevettato dalla  Università di Milano Bicocca: http://www.zooplantlab.btbs.unimib.it/index.php/it/immediatest-acqua 
	      Valori misurabili: pH, durezza, nitriti e nitrati, cloruri e solfati. Costo  intorno ai 10 euro.
  
	      Al kit è allegato un manuale breve che spiega cosa rappresentano i parametri  misurabili con il kit e descrive brevemente i rischi che si corrono se questi  parametri sono 'sballati' .
	      Ve lo allego perchè lo trovo di lettura semplice e istruttiva.
  
	      Buona giornata
	      Franco  
	    11 Settembre  2011 10:15 Nome: GASMALNATE
	      FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE
	      Un altro modo corretto e attento per aiutare l'ambiente è quello di consumare  frutta e verdure stagionali e territoriali.
	      Si evitano i lunghi trasporti con emissione di CO2, si evitano i dispendi  energetici per il mantenimento di serre, si evita il rialzo dei costi per  mangiare prodotti fuori stagione e tutto l'anno.
	      Si evitano stazionamenti della merce in celle frigorifere che portano ad una  maturazione successiva carente delle caratteristiche organolettiche e salutari.
	      A SETTEMBRE i prodotti di stagione sono :
	      uva-pesche-albicocche-meloni-angurie-insalate-melanzane-piselli-porri-peperoncini-carote-cavoli-erbette-coste 
	    04 Settembre  2011 10:41 Nome: GASMALNATE
  " S.RUBINETTO FRESCA DI GIORNATA " l'etichetta simpatica distribuita  ieri sera, a Gurone, dall'attore di " H2ORO-L'ACQUA UN DIRITTO  DELL'UMANITA' ".
	      Etichetta che dovremo attaccare sulle nostre bottiglie di acqua di rubinetto  perchè mai più useremo l'acqua commercializzata, sfruttata, non  sufficientemente controllata,prezzolata, nella plastica, che viene da centinaia  di chilometri di distanza da noi, quando l'acqua del sindaco è garantita,  sicura,economica, controllatissima e ...di giornata !
	      Perchè mai detenere il primato dei più grandi consumatori d'acqua minerale in  Europa ?
	      Acqua pubblica, bene comune, da difendere, bene dell'umanità, fuori dalle  logiche di mercato. Tutti gli uomini della terra devono potersi sedere alla sua  tavola con pari diritti, così anche per le generazioni future.
	      Bando ai pregiudizi, l'acqua del rubinetto, sottoposta a severissimi controlli  periodici è di gran lunga la migliore.
	      Diamo inizio a nuovi comportamenti, abbandoniamo le minerali in bottiglia !